“Quello che faccio era il mio sogno”, intervista a Andrea Fabbri
Gibo Borghesani
Per Andrea Fabbri il 2024 è un anno carico di simboli e numeri tondi. 40 anni appena fatti. Una bambina di 2. Dieci anni da quando è iniziata la sua avventura in ABK. Gruppo ceramico che nasce nel 1992 a Finale Emilia (fondata da Roberto Fabbri, Michelangelo Fortuna e Andrea Guidorzi) e che cresce sempre più arrivando ad acquisire, nel corso degli anni, i marchi Ceramica Campeginese, Imoker, Ariana, Hardkoll, Gardenia Orchidea fino a Desvres, nel 2021.
Una realtà che vanta trentadue anni costellati di crescite, progetti, brevetti e successi internazionali nei quali innovazione e design camminano insieme: dalle grandi lastre alle ceramiche “da parati”, dai lavabi in gres porcellanato fino al lancio, nel 2020, del piano cottura a induzione invisibile integrato nelle lastre ABKStone, Materia e Gardenia Slabs.
A fine 2023, inoltre, Cleon Capital Advisor, fondo di investimento spagnolo, è entrato con una quota minoritaria nel capitale sociale del Gruppo, con l’obiettivo di supportare il percorso di crescita di ABK accompagnandolo nell’obiettivo, entro 4 o 5 anni, di essere quotato in Borsa.
Andrea trasmette energia, entusiasmo e forza e una spiccata propensione al futuro, sempre con la voglia di crescere.
LEI NON È ENTRATO SUBITO IN AZIENDA…
No. Dopo essermi laureato in Economia e Finanza nel 2009 ho scelto di farmi le ossa all’esterno in una società di consulenza. Nel 2014 ho capito che ero pronto per entrare in ABK.
PERCHÉ?
Non volevo entrare subito nell’azienda di famiglia. Avevo bisogno di avere una visione più ampia del mondo e crearmi un background.
COM’È STATO L’INGRESSO?
Stimolante. È un lavoro che mi calza perfettamente.
LEI HA UN DOPPIO RUOLO…
Sì. Sono CFO per ABK Group e presidente di Gardenia Orchidea.
QUALE LE DÀ PIÙ SODDISFAZIONE?
Sono dinamiche molto differenti tra loro. La presidenza di Gardenia è nata in piena epoca pandemica e molte erano le cose che non andavano: l’azienda era in concordato preventivo, il clima era teso. È galvanizzante, dopo qualche anno, vedere l’umore cambiare radicalmente sia a livello aziendale sia da parte delle persone che ci lavorano che, ora, hanno una prospettiva e un atteggiamento vincente.
COME FA UN GRANDE GRUPPO A NON SEDERSI MAI SUGLI ALLORI?
Credo che sia uno dei nostri aspetti vincenti. Abbiamo sempre continuato a investire. Nell’innovazione tecnologica e di prodotto. Ovvio che ti mette in una posizione relativamente rischiosa ma ti permette di essere sempre un passo avanti.
IL MADE IN ITALY È ANCORA UN VALORE AGGIUNTO?
Assolutamente sì! Nel nostro settore, che è sempre più affine all'arredamento, al design e alla moda, il Sistema Italia garantisce, grazie anche all’alta qualità, quel premium price rispetto ai competitor stranieri.
LEI COSA VOLEVA FARE DA PICCOLO?
Ho sempre amato i numeri. Senza saperlo, sognavo di fare quello che sto facendo.
COSA FA QUANDO VUOLE STACCARE DAL LAVORO?
Viaggio. Mi piace conoscere, scoprire, capire, imparare. Ma anche mangiare e bere bene. E fare sport.
CHE SPORT PRATICA?
Ho sempre giocato a calcio, ma negli ultimi anni accuso un po’ l’età. Quindi corro, vado in palestra e, quando riesco, salgo su una tavola da surf. Lì sopra mi sento libero.
IN QUALE LUOGO DEL MONDO VORREBBE VIVERE?
Per alcuni mesi, anni fa, mi trasferii in Australia, a Sidney, dove la vita è veramente più rilassata, si corre meno. Le persone sono più tranquille. Per adesso è solo un sogno. Domani chissà…
QUANTO INFLUISCE SU DI LEI LA BELLEZZA?
Tantissimo. In tutte le cose e dovunque. Da un piatto ben presentato a un panorama. Mi nutre.
QUAL È IL PRIMO PENSIERO APPENA SVEGLIO?
Da quando c’è mia figlia penso a lei. Il suo arrivo mi ha cambiato la vita. Diventare genitore credo sia l’esperienza più bella della vita. Che non riesci a capire appieno fino a quando non succede. Vedere gli occhi di mia figlia cancella tutto il resto.
COSA SI AUGURA PER IL SUO FUTURO?
Che trovi una strada tutta sua. E che non dimentichi mai di inseguire le sue passioni.
CHI È IL SUO STILISTA PREFERITO?
(Ride) Beh direi Versace! (Gardenia Orchidea, del quale è presidente, produce in esclusiva le sue collezioni ceramiche, ndr). Ma non solo per lavoro! Secondo me, negli anni, ha compiuto una grande svolta verso un’eleganza più sobria. E, nella mia classifica personale, metto Gucci al secondo posto.
CHE RAPPORTO HA CON I SOCIAL?
Non amo condividere la mia vita privata. Ne sono molto geloso. Ogni tanto dò un’occhiata a Instagram, in modo distratto. Non potrei condividere ogni istante della mia vita. I momenti importanti li tengo per me.
QUAL È UN ASPETTO DEL PASSATO CHE LE MANCA?
Le confesso che non sono un amante dei cellulari. Lo uso. Come tutti. Ma una volta uscivi a cena e c’era più dialogo, convivialità. Adesso ci sono sempre i telefoni sul tavolo. E mi innervosisce un po’…
PUÒ RINGRAZIARE TRE PERSONE…
I miei genitori. Mi hanno insegnato valori importanti. Non mi hanno mai fanno mancare niente. Ma tutto quello che ho avuto l’ho conquistato. Mi hanno educato facendomi capire l’importanza del merito. La stessa educazione che vorrei dare a mia figlia, la terza persona che ringrazio.
QUALI SONO I PRO E I CONTRO TRA I NEOASSUNTI E LE PERSONE CHE LAVORANO DA LUNGO TEMPO IN AZIENDA?
L’atteggiamento di alcuni giovani è cambiato. Un aspetto un po’ complesso da gestire è che, molti, avanzano richieste prima di dimostrare il loro valore. Che, come dicevo prima, è esattamente il contrario del mio pensiero e della mia storia personale e professionale. D’altro canto, il ricambio generazionale è fondamentale perché, dopo molti anni nella stessa azienda o nella stessa mansione, capita che le abitudini diventino granitiche. E, in questo momento storico dove tutto muta velocemente, devi essere in grado di pensare e lavorare in modo creativo.
CHE PREGIO DEVE AVERE UNA PERSONA CHE COLLABORA CON LEI?
Essere curioso. Non eseguire un compito senza porsi domande. Vedere le cose che non vedo io. E dirmelo. Propormi un’alternativa. Perché tutti impariamo da tutti, e a me piace confrontarmi.
IL DIFETTO CHE NON DEVE AVERE?
La permalosità. Può legarsi alla risposta di prima. Un confronto può anche essere animato, ovvio con educazione. Ma poi si chiude. Se una persona si offende per un tono di voce o una critica, per me diventa complicato.
LA SUA GIORNATA IDEALE…
Mi piacerebbe vivere vicino al mare. Sveglia presto, una bella corsetta, un bagno e via in ufficio.
ANCHE IN UNA GIORNATA IDEALE ANDREBBE IN UFFICIO!?
Le ho detto subito che quello che faccio era il mio sogno...