Una riqualificazione firmata Simone Dominoni
L’edificio si trova nel contesto di Armonia 19, ampio progetto di rigenerazione urbana corrispondente all'intero isolato dove sorgeva l'Istituto di Arti Grafi che Rizzoli, fondato nel 1951 da Angelo Rizzoli in zona Città Studi.
“La configurazione della nuova costruzione” precisa il progettista Simone Dominoni “si ricollega a questa storia, mantenendo elementi dell'impostazione planimetrica, come l'ingresso sulla piazza e l'altezza del fronte. In ingresso abbiamo perfino esposto una macchina d'epoca per la stampa”.
L’ampio complesso di appartamenti si contraddistingue per mosaico di logge, in un’alternanza di pieni e vuoti enfatizzati dall'uso di differenti effetti materici e cromatici. Facciate ventilate rivestite con gres porcellanato effetto cemento by Marazzi “Clays” (colore Cotton, cm 60x120) si giustappongono a balconi profondi, dai parapetti invisibili in cristallo, sottolineati dall'intradosso in gres effetto legno “Treverkview” (colore Scuro, cm 20x120).
“Abbiamo creato un terrazzo per appartamento”, spiega Dominoni. “Sono spazi vivibili perché collegati alla zona giorno e coperti per essere fruiti durante tutto l'anno. Rispondono a un'esigenza maggiore, post-Covid, di spazi esterni, per un modo di vivere casa che ha ritrovato la sua importanza”.
L'edifi cio punta anche alla valorizzazione degli spazi comuni: un atrio scenografi co di 6 metri con una portineria che ricorda la hall di un albergo, una palestra condominiale attrezzata e una sala al primo piano dedicata alle riunioni o alle feste dei condomini, un giardino interno dotato di un percorso comune.
“Sono ambienti mirati a favorire una comunità di condominio”, aggiunge Dominioni.
Le facciate applicano estesamente le pareti ventilate, realizzate grazie alla collaborazione con Marazzi Engineering. Le superfici con intonaco a cappotto sono ridotte al minimo e relegate alle aree meno esposte agli agenti atmosferici.
“Abbiamo scelto materiali durevoli”, precisa Dominoni, “che rispondessero a esigenze funzionali e che ci consentissero di evocare preziosità e di creare continuità tra le differenti parti dell'edificio. Per esempio, abbiamo usato la serie “Clays” in una delicata tonalità beige, come rivestimento sia al piano terra, in cui le lastre sono incollate al supporto per avere una facciata più robusta su strada, sia sulle parti ventilate dal primo al nono piano, in cui la coibentazione serve per massimizzare le superfici riscaldate. Per rompere la ripetitività dei volumi pieni siamo partiti dal formato cm 60x120, che abbiamo tagliato in sotto misure di cm 30x120, minimizzando gli sfridi. Abbiamo così ottenuto uno schema di rivestimento variegato”.
Tutti i marcapiano dei balconi e la parte superiore dell'edificio utilizzano il gres porcellanato della serie effetto cemento “Mineral” nel colore Iron e formato di cm 75x150.
“Si tratta dei giardini pensili all'ottavo e al nono piano”, spiega Dominoni, “dove la facciata rastrema e il volume si alleggerisce. Il colore più scuro e metallizzato ne enfatizza il disegno. I controsoffitti esterni e i frangisole dei balconi sono rivestiti con doghe di gres effetto legno, richiamando il parquet dei pavimenti interni e conferendo colore alla facciata. Non ci sarebbero state le condizioni tecniche e di durata per l'uso del materiale naturale. E la verisimiglianza a cui la ceramica è arrivata è davvero impressionante”.
Il gioco e l'alternanza dei materiali è ripreso anche sulle quattro ville a schiera che chiudono l'isolato su via Salvini. Il corpo basso presenta un richiamo alla sommità color piombo del fabbricato alto.
L'edificio di via Botticelli è certificato in classe A e il sistema di facciate ventilate rivestite in ceramica dà un ottimo contributo alla sua efficienza energetica.
“Il comfort termico e acustico è apprezzabile sia nella stagione invernale che in quella estiva. Il gres, in generale, ci ha consentito di ottenere facciate più durevoli e di raccordare i colori di materiali, come la pietra e il legno naturali e il metallo. Così, il beige della ceramica si è abbinato alla pietra, l'effetto legno all'omologo naturale e il color Iron agli elementi metallici, armonizzando l'estetica tra interno ed esterno”, conclude Dominoni.
Ph. Saverio Lombardi Vallauri