Laminam, rivoluzione nel mondo delle lastre all’insegna della sostenibilità
di Paola Giacomini
In un anno caratterizzato dal rallentamento dell’economia mondiale, dalla contrazione dell’edilizia residenziale (-4,5% la previsione a livello globale) e, quindi, dei consumi di superfici ceramiche, il gruppo Laminam di Fiorano Modenese è riuscito a chiudere l’esercizio 2023 con risultati di tutto rilievo che ne evidenziano la capacità di contrastare anche i contesti più critici. Incluso - come sottolinea il Presidente e Ceo, Alberto Selmi, nella presentazione del 5° Bilancio di Sostenibilità - il deterioramento del clima competitivo e della redditività delle vendite dovuto all’affollamento di nuovi competitor asiatici con prodotti a basso prezzo sui mercati internazionali delle lastre ceramiche.
Le performance economiche
Nonostante queste sfide, il gruppo ceramico italiano, brand di riferimento nel segmento delle grandi superfici, è riuscito ancora una volta a mantenere performance più elevate rispetto alla media dell’industria ceramica italiana che ha archiviato l’anno con un -18% di vendite in volume e fatturato totale a -14%.
Nel 2023 il fatturato consolidato del gruppo Laminam è stato pari a 237,4 milioni di euro, in calo di appena il 2% rispetto ai 243,3 milioni di euro del 2022 (o +1,6% a parità di cambio EUR/RUB). Rispetto al 2019 (ultimo anno pre-Covid), l’incremento dei ricavi è stato dell’85%, con un CAGR 2020-2023 del +23%. L’Ebitda si è assestato all’11% dei ricavi consolidati. In volume, le vendite sono rimaste di fatto stabili (+0,1%) sui livelli 2022, in aumento del 50% rispetto al 2019. Sul giro d’affari hanno influito positivamente le vendite sia sul mercato italiano (+6%), sia, soprattutto, sui mercati europei (+15%), mentre le aree geografiche extra-europee sono risultate in contrazione. Complessivamente, l’export ha inciso per il 77% dei ricavi totali.
Verso l’elettrificazione (rinnovabile) del ciclo industriale
Per Laminam la sostenibilità ambientale si conferma un approccio strategico. Su questo fronte, nel 2023 l’azienda ha investito nella riduzione della dipendenza da fonti convenzionali di energia, nell’efficientamento dei consumi (energia e acqua in primis) e nella conservazione della biodiversità.
In questo contesto, Laminam ha completato il grande progetto di revamping e ampliamento del parco fotovoltaico nello stabilimento di Fiorano Modenese, al quale si affiancheranno ulteriori sistemi fotovoltaici nel sito di Borgotaro (Parma).
A questo si aggiunge lo sviluppo di un processo innovativo di trigenerazione e la progressiva elettrificazione del ciclo industriale.
Rispetto al 2022, l’energia elettrica autoprodotta da parco fotovoltaico è cresciuta notevolmente (+62%), mentre è aumentata del 15,3% l’energia elettrica da fonti rinnovabili prelevata da rete. In calo anche il rapporto tra gas naturale ed energia elettrica, che vede il gas contribuire per il 76% sul consumo totale di energia (era il 79% nel 2022), mentre l’energia elettrica contribuisce per il restante 24%.
Sono inoltre proseguite le attività rivolte alla decarbonizzazione dell’azienda, comprese le attività di R&S sui nuovi impasti a bassa temperatura e gli studi sull’utilizzo di materiali di scarto provenienti da altre industrie all’interno degli impasti.
Nei due stabilimenti italiani le acque reflue trattate e riutilizzate hanno raggiunto i 33.563 m3. La quota di acqua riciclata sul complessivo di acqua utilizzata è passata dal 50,4% del 2022 al 51,3% del 2023.
Per quanto riguarda le politiche di welfare, la società ha lanciato nuove iniziative volte a migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, oltre ad azioni specifiche per garantire la sicurezza sul lavoro che hanno portato a una riduzione costante dei tassi di infortuni. I target 2024 in ambito ambientale Numerosi anche i progetti aperti per il 2024.
Nel sito di Fiorano è prevista la realizzazione di un quinto impianto fotovoltaico da circa 600 kW, di cui, nel 2023, sono già state eseguite le opere prodromiche necessarie all’installazione. Lo stabilimento arriverà a una potenza complessiva di circa 2.000 kW installati, per una produzione annuale di 2.400 MWh. Si sta inoltre concludendo nel sito di Borgotaro l’installazione del primo impianto fotovoltaico da 516 kW. Sempre a Fiorano, 3 dei 4 forni installati sono ibridi, in grado di consumare il 70% di gas in meno rispetto ad un forno tradizionale. Per il 2024, nello stesso stabilimento, è stato approvato lo studio ingegneristico condotto nel 2023 per ampliare l’impianto di depurazione acque in modo tale da recuperare internamente circa il 30% di acqua ad uso industriale e ridurre conseguentemente il traffico indotto per il trasporto. In entrambi i siti è in atto un progetto per il recupero dei fanghi da filtro pressatura.
L’innovazione tecnologica
Diversi i progetti portati avanti dal Laboratorio Tecnologico di Laminam nel corso dell’anno. Il primo riguarda la formulazione di un engobbio rulli mirato ad impedire la corrosione della superficie delle lastre, eliminando il problema di attacco basico riscontrabile a seguito dello stoccaggio delle lastre all’esterno e in ambiente umido. Un secondo progetto ha riguardato invece la produzione di lastre bianche, con una formulazione innovativa per ottenere un’alternativa all’utilizzo dell’impasto bianco assoluto. Come accennato, nel 2023 il Laboratorio Tecnologico ha proseguito gli studi relativi ad un nuovo impasto ceramico in grado di cuocere a temperature inferiori agli standard produttivi, studio di notevole rilevanza soprattutto in relazione agli impatti ambientali legati alle emissioni di CO2 del del prodotto ceramico e con notevoli vantaggi dal punto di vista dei consumi energetici. È stato inoltre depositato il brevetto relativo allo studio e progettazione indirizzati al miglioramento delle prestazioni ambientali in termini di cattura CO2, tramite filtrazione a largo spettro (processo end of pipe di condensazione termica ed abbattimento della CO2 in processi di produzione di materiali ceramici). I test condotti hanno confermato il corretto funzionamento del processo e ora l’attività dei tecnici Laminam si concentra sulla stabilizzazione della CO2 in una forma cristallina stabile. Proseguono poi gli studi relativi al nuovo atomizzatore elettrico (anche questo sottoposto a brevetto), che permetterà di aumentare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale.
L’innovazione di prodotto: nasce la prima lastra di 2 mm
Si chiama TWO by Laminam ed è il nuovo progetto con il quale il brand italiano punta a rivoluzionare, ancora una volta, il mondo delle lastre ceramiche destinate all’edilizia e all’arredo. Si tratta infatti del materiale più sottile e leggero mai realizzato nel settore ceramico, innovativo e sostenibile, capace di mantenere inalterate le performance tecniche ed estetiche dei prodotti Laminam pur con uno spessore di appena 2 mm, ampliando le aree di utilizzo e coprendo nuove potenziali aree di mercato.
La produzione di TWO by Laminam (il cui brevetto è già stato depositato) richiede numerose modifiche rispetto ai metodi e ai processi tradizionali con cui l’azienda produce le altre lastre: dall’impasto all’atomizzato, dalla pressatura ai trasporti interni, dalla cottura (più veloce) in forni elettrici, fino all’incollaggio, al packaging e alla logistica. Tutto, con un impatto ambientale estremamente ridotto lungo l’intero ciclo di vita del prodotto: meno materiale, minori consumi di energia e di acqua, meno scarti.