Scale e isolamento acustico #2: il quadro normativo
Corrado Borghi, titolare di Domotech srl operante nel settore dei prodotti e delle tecnologie per l’edilizia e, da ultimo, direttore commerciale Italia di Edilteco SpA.
Copre, tra gli altri, i seguenti incarichi: membro CDA ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento); membro in UNI Working Group U870308 Supporti di pavimenti (massetti); membro della Giunta Direttiva di COMPAVIPER (Associazione Nazionale Pavimentazioni Continue); membro del tavolo di lavoro “Realizzazione Normativa sulla Qualificazione degli Addetti alla posa di materiali a base cementizia” di ASSIMP ITALIA (Associazione delle Imprese di Impermeabilizzazione Italiane); membro del Comitato Tecnico 201 “Isolanti e Isolamento Termico-materiali” in ambito del C.T.I. (comitato Termotecnico Italiano).
Approfondiamo il quadro normativo sull'acustica degli edifici: D.P.C.M. 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
- Normativa di riferimento
La normativa di riferimento in materia di inquinamento acustico è rappresentata dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico - Legge N. 447 del 26 ottobre 1995 - che definisce le competenze degli enti pubblici incaricati di regolamentare, pianificare e controllare soggetti, sia pubblici sia privati, che possono provocare inquinamento acustico. Da questa legge, ai fini applicativi, sono scaturiti una serie di decreti attuativi e leggi regionali.
- Decreto Legislativo di riferimento per Isolamento acustico in edilizia
In particolare, nell’ambito relativo all’acustica edilizia, è stato emanato il D.P.C.M. 5 dicembre 1997, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.297 del 22 dicembre 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” che identifica i parametri da misurare, i riferimenti normativi per misurarli ed i limiti ammessi per ciascun parametro misurato, il cui superamento è considerato generativo di un fenomeno di inquinamento acustico. La carenza dei requisiti acustici passivi compromette la normale attitudine di un immobile a realizzare la funzione economico-sociale essenziale ai fini del legittimo godimento e della commerciabilità. È noto che, attualmente, la mancata osservanza dei parametri stabiliti dalla normativa in materia conduce ad una svalutazione significativa del valore dell’immobile acquistato.
Nel Decreto è dichiarato esplicitamente che il rispetto dei requisiti acustici passivi va dimostrato a cantiere finito. Non è richiesta obbligatoriamente la prova fonometrica ma, ad esempio in caso di contenzioso, è necessario dimostrare il raggiungimento del risultato in opera.
La sola figura autorizzata ad eseguire una prova fonometrica che possa essere utilizzata con valore legale è il Tecnico Competente in Acustica, ovvero un professionista, iscritto ad uno specifico albo Nazionale dei tecnici competenti in acustica ambientale.
Nel D.P.C.M. sono definiti i seguenti parametri:
- R’w Indice del potere fonoisolante apparente
- L’nw Indice del livello di rumore di calpestio dei solai, normalizzato rispetto all’assorbimento acustico
- D2m,nT,w Indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata, normalizzato rispetto al tempo di riverberazione
- LASmax Livello di pressione sonora ponderata A misurata con costante di tempo Slow (per impianti a funzionamento discontinuo)
- LAeq Livello equivalente di pressione sonora ponderata A (per impianti a funzionamento cotinuo)
Per ottenere in opera il risultato di Legge e indispensabile che siano presi in seria considerazione tre elementi fondamentali:
- la progettazione di un sistema acusticamente performante di cui il materiale isolante è un elemento imprescindibile,
- la scelta di un materiale isolante di qualità e specifico per l’applicazione in essere,
- la posa in opera “a regola d’arte” ovvero esperta anche nella realizzazione dei particolari costruttivi.
In mancanza di anche uno solo dei tre elementi, la prestazione finale e risulta quasi sicuramente compromessa.
- Leggi comunitarie 2008 e 2009
Due leggi comunitarie emanate nel 2008 e 2009 hanno apportato importanti modifiche alla legislazione nazionale sull’acustica e in particolare al D.P.C.M. 5/12/97 sospendendone gli effetti nei rapporti tra privati e creando i presupposti per riscrivere la legislazione nazionale di acustica edilizia.
Ad oggi in tal senso non è stata emanato nessun nuovo documento legislativo pertanto il D.P.C.M. 5 /12 / 97 è attualmente in vigore e gli edifici di nuova realizzazione devono essere costruiti rispettando i limiti in esso definiti.
- Norme tecniche di riferimento per Isolamento acustico in edilizia
Sono state emanate due norme tecniche:
- UNI 11367:2010 - “Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera”.
- UNI 11444:2012 “Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Linee guida per la selezione delle unità immobiliari in edifici con caratteristiche non seriali”, che è una integrazione alle informazioni riportate nella norma UNI 11367.
In particolare la norma UNI 11367, determina i criteri di classificazione acustica di una unità immobiliare sulla base dei risultati di misure fonometriche in opera eseguite sull’edificio.
Secondo tale norma tecnica, ogni singola unità immobiliare è caratterizzata da più classi acustiche, una per ogni tipologia di rumore considerato.
Le grandezze considerate sono:
- R’w Indice del potere fonoisolante apparente delle partizioni (pareti e solai) fra unità immobiliari adiacenti
- L’nw Indice del livello di rumore di calpestio dei solai, normalizzato rispetto all’assorbimento acustico
- D2m,nT,w Indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata, normalizzato rispetto al tempo di riverberazione
Sono, inoltre, fissati limiti per la rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici:
- Lic per gli impianti a funzionamento discontinuo (livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A corretto sulla base del livello di rumore residuo e normalizzato sul tempo di riverberazione dell’ambiente disturbato).
- Lid per gli impianti servizi a funzionamento continuo (livello massimo di pressione sonora ponderato A rilevato con costante di tempo slow, normalizzato sul tempo di riverberazione dell’ambiente disturbato).
Per ogni classe acustica, i valori limite di ogni indice di valutazione sono tabellati e sono validi per ogni destinazioni d’uso ad eccezione di ospedali e scuole.