Superfici in dialogo, sinergia tra Assoposa e AIPPL per una posa sempre più qualificata

Abbiamo intervistato Massimo Manzotti, presidente di Assoposa Lab e tra i fondatori dell’Associazione, e Pietro Belloni, presidente di AIPPL, associazione italiana posatori pavimenti in legno.

A parlare per primo è Manzotti, che ci racconta evoluzioni, sfide e obiettivi comuni.

Tile Italia: Negli ultimi decenni com’è cambiato il mondo della posa ceramica?

Massimo Manzotti.

Massimo Manzotti: L’evoluzione della produzione ceramica negli ultimi decenni è stata esponenziale. Alla fine degli anni Novanta, il formato più utilizzato era ancora il cm 33x33 o il cm 40x40 in monocottura/gres per i pavimenti e il cm 25x33 in bicottura per i rivestimenti.
Si affacciavano i primi grandi formati, come il cm 60x60 e, solo molto dopo, le prime lastre in gres laminato da 3 mm nel formato di cm 300x100.
Oggi la situazione è completamente cambiata: i formati più diffusi sono il cm 60x60 e il cm 60x120 in gres porcellanato, i formati più piccoli sono diventati prodotti di nicchia e le lastre di grandissimo formato trovano un riscontro sempre più importante sul mercato.
Dal lato posa, questo sviluppo inizialmente ha incontrato qualche resistenza: le novità generano sempre un certo scetticismo e l'invenzione delle attrezzature necessarie, in una fase iniziale di questa trasformazione di prodotto, non è andato di pari passo alla velocità con la quale i formati grandi e grandissimi hanno preso il sopravvento.
Di conseguenza, le capacità dei posatori sono state messe a dura prova, con un inevitabile ritardo nell’accettazione e nell’utilizzo di questi formati innovativi.
Ma questa è la storia del nostro settore: prima della nascita di Assoposa, il mondo della posa e quello della produzione non si erano mai realmente incontrati, né parlati. Nessuna sinergia tra i comparti: prima l’innovazione tecnologica e produttiva delle piastrelle, poi la rincorsa dei produttori di attrezzature e infine la posa, storicamente legata alle tradizioni e poco incline al cambiamento.
Dal 2013, con Assoposa, è arrivato l’interlocutore mancante. Le distanze si sono annullate, i comparti hanno iniziato a dialogare e a confrontarsi.
Oggi il mondo della posa è più aperto e pronto ad affrontare le sfide presenti e future.

Tile Italia: Quali sono le principali criticità che incontrano oggi i posatori di grandi lastre?

Massimo Manzotti: Assoposa, fin dalla sua nascita, si è posta l’obiettivo di formare il personale del mondo ceramico a 360°. Oggi, dopo 12 anni di corsi rivolti a posatori, tecnici e progettisti, la posa di lastre di grandissimo formato, sia a spessore tradizionale che sottile, può risultare critica solo per chi non si è ancora aggiornato. I professionisti che hanno seguito una formazione avanzata riescono a individuare le possibili criticità e a trasformarle in opportunità di specializzazione e differenziazione sul mercato. Per chi invece è rimasto ancorato a modalità operative acquisite nel tempo, senza adeguati aggiornamenti, le criticità possono essere molteplici: dalla logistica di cantiere (spazi per deposito e movimentazione), alle lavorazioni da eseguire in loco, fino alla conoscenza dei processi produttivi, delle finiture superficiali e della lavorabilità del materiale. Tutti aspetti indispensabili per scegliere i sistemi corretti e completare le opere senza problemi.

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Tile Italia: Il legno è un materiale vivo e complesso: quali competenze ritiene oggi indispensabili per chi lo posa?

Pietro Belloni.

Pietro Belloni: La posa in opera del parquet richiede un livello di professionalità e competenze veramente elevato: oggi la clientela è estremamente esigente e si aspetta risultati perfetti, con finiture curate in ogni dettaglio. Le tecnologie, in costante evoluzione, impongono un aggiornamento tecnico continuo, sia sugli strumenti che sulle tecniche di posa. Inoltre, il legno è un materiale sensibile all’ambiente in cui viene installato: per questo è fondamentale conoscere le caratteristiche delle diverse essenze, valutare correttamente umidità e temperatura del cantiere e adottare i sistemi più idonei per garantirne stabilità, durabilità e resa estetica nel tempo. 

Tile Italia: Come sta evolvendo il mercato dei pavimenti in legno e quali nuove sfide pone ai posatori?

Pietro Belloni: Si è orientato ormai verso materiali sempre più ingegnerizzati e tecnologicamente avanzati, superando in larga parte la posa “tradizionale” dei legni massicci. Oggi è indispensabile padroneggiare numerose fasi: dalla valutazione e preparazione del massetto e del piano di posa, alla scelta dei materiali per l’incollaggio o per la posa flottante, fino ai trattamenti di levigatura, texturizzazione e colorazione direttamente in cantiere. In un contesto in cui ogni dettaglio conta, l’improvvisazione è fuori luogo: è necessario un approccio rigoroso e professionale per garantire risultati durevoli e all’altezza delle aspettative, tutelando allo stesso tempo la soddisfazione del cliente.

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