Intervista a Francesco Borgomeo, presidente Gruppo Saxa

di Sara Falsetti

Tile Italia: Saxa ha avviato la sua produzione nel 2017 ad Anagni, avviando nel 2013 un innovativo percorso di ricerca e sviluppo per produzione di gres porcellanato sostenibile e brevettato, contenente fino a un 30% di inerti provenienti da rifiuti. Come siete cambiati da allora?

Francesco Borgomeo: Il tempo è volato, sono stati anni intensi di ricerca, sviluppo ed industrializzazione, su temi che oggi tutti vedono e capiscono nella loro portata strategica. Avevo teorizzato già 8 anni fa la “Circular Factory” ovvero una fabbrica che, sulla base di una gloriosa esperienza produttiva nel centro sud Italia, potesse ripartire grazie all’economia circolare. Materie prime da recupero e riutilizzo da RSU (rifiuti solidi urbani) per fare gres, energia elettrica da rinnovabili e biogas per i forni da FORSU (Frazione Organica Rifiuti Urbani). All’epoca una rivoluzione, contro tutto e tutti, normative incluse, oggi invece alla base del PNRR, per rilanciare l’Italia e l’Europa.

Tile Italia: Il Gruppo ha perseguito l’ambizioso progetto di ricollocare tutti i 500 dipendenti facenti parte della forza lavoro degli stabilimenti acquisiti ad Anagni (ex Marazzi), Gualdo Tadino (ex Tagina), Spilamberto (Ex Centro Impasti Ceramici) e Roccasecca (ex Ideal Standard). Considerando anche il periodo pandemico che stiamo tutti subendo da mesi, com’è andata?

F. Borgomeo: L’80% è al lavoro, full time. Anagni, Gualdo Tadino e Spilamberto vanno h24, 7/7. Un’enorme soddisfazione, comunità che riprendono vita, fabbriche che ripartono, camion di prodotti che partono per tutto il mondo, persone, uomini e donne che tornano a sorridere. Non può capire quanto vale per me tutto questo. Siamo a lavoro su Roccasecca che sta producendo al 35/40% delle sue capacità, in attesa di finire la fabbrica, che sarà unica al mondo con processi di innovazione in ambito green, per prodotti e processi produttivi, che faranno scuola.

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